Vita della Vergine Maria prima dell'annunciazione

Secondo la Tradizione tramandataci dalla Chiesa, Gioacchino e Anna, genitori di Maria, possedevano una casa nei pressi della piscina di Betezda, e Gioacchino era ricco e commerciava in bestiame.
Questo significa che la casa doveva essere una bella casa.

Tuttavia ritroviamo Maria a circa 14/15 anni che vive in una casetta di uno sperduto e insignificante paesino della Galilea, Nazaret.

Sempre dalla Tradizione sappiamo che a tre anni la piccola Maria fu portata dai genitori al Tempio.

Secondo il dogma della Chiesa Maria nacque “Immacolata Concezione”, cioe’ senza peccato originale.
E’ presumibile pertanto, che non solo il Padre, ma anche il Figlio e lo Spirito Santo abbiano seguito con molta attenzione l’evolversi della vita di questa bambina, fin dal giorno del suo concepimento.
Niente e’ stato lasciato al caso.

Tuttavia (e certamente) nell’arco di tempo da quando Maria aveva tre anni a quando ne aveva 14/15 la casa di proprieta’ della sua famiglia scompare, non c’e’ piu’.

Suonano sibilline le parole di Cristo: “Guai a voi Farisei, che divorate le case delle vedove...”.
Forse il padre di Maria era morto (gia’ era anziano al momento della sua nascita) e i Farisei avevano trovato il modo di “divorare la casa” alla vedova Anna?
Questa possibilita’ spiegherebbe il perche’ Maria quindicenne si trovasse a Nazaret (apparentemente da sola, forse nel frattempo anche la madre Anna era passata a miglior vita) e non nella sua casa di Gerusalemme.

Tutto questo secondo un preciso disegno divino.
Infatti se Maria avesse continuato ad abitare a Gerusalemme (fatti salvi i problemi connessi con l’incontro di Giuseppe, che comunque poteva avvenire ugualmente), il bambino sarebbe dovuto nascere a Gerusalemme, di fatto “infrangendo” la profezia di Michea che lo voleva nato a Betlemme.
Infatti secondo quale “logica” possedendo una bella casa a Gerusalemme avrebbe dovuto partorire a Betlemme, in una grotta poi? Chi e’ stato in Terra Santa sa che da Gerusalemme a Betlemme ci sono solo circa nove chilometri. L’urgenza del censimento non era certo cosi’ impellente.
Fatto sta che la casa di Gerusalemme non c’era piu’.

“Come avverra’ questo? Poiche’ io non conosco uomo”, dice Maria all’Angelo.
Sembrerebbe una domanda infantile ma non lo e’.
Maria sapeva come nascono i bambini poiche’ e’ lei stessa che dice “non conosco uomo”, in piu’ era promessa sposa a Giuseppe “della casa di Davide”.
Perche’ dunque all’annuncio dell’angelo non ha fatto un ragionamento come il seguente:
“Sono promessa sposa a Giuseppe, della Casa di Davide. I profeti ci dicono che il Messia sorgera’ dalla casa di Davide, e’ chiaro quindi che Giuseppe mi sposera’, portero’ il suo figlio in grembo, nascera’ e sara’ il Messia atteso!”
Che cosa le ha impedito di fare questo ragionamento o uno simile?
L’Abate Ricciotti nel suo libro “Vita di Gesu’” suggerisce che Maria avesse fatto voto di verginita’, che avesse la ferma intenzione di rispettarlo e che pertanto non c’era modo di rimanere incinta.
Questa dunque, la vera causa della sua domanda: “Come avverra’ questo? Poiche’ io non conosco uomo”.
In quale momento la piccola Maria avrebbe fatto questo voto di verginita’?
Probabilmente da molto piccola. Entrando (e rimanendo) nel Tempio quando aveva solo tre anni forse e’ proprio dopo poco che ha fatto (perche’ “sentito” in se’) questa scelta.
Ricordiamo che era nata “Immacolata Concezione”, e che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo vegliavano costantemente su di lei.

Quindi “da sempre” Maria sapeva che sarebbe rimasta vergine come “offerta” al Signore, da qui la domanda: “Come avverra’ questo? Poiche’ io non conosco uomo”.

Forse il padre Gioacchino e’ morto dopo poco il suo ingresso al Tempio, supponiamo dopo due anni.
Nell’arco di altri due anni circa i Farisei “divorano la casa” della vedova Anna, che rimane senza alloggio. Prende allora la piccola Maria e si trasferisce a Nazaret (da un lontano parente?).

Purtroppo anche Anna, gia’ avanti negli anni e provata dalla vita, muore, lasciando la piccola Maria orfana.

Ancora: da qui nasce l’affetto e l’attenzione di Cristo per vedove e orfani?

Ed ecco che ritroviamo la piccola Maria all’eta’ di circa dieci anni da sola, orfana, ospitata nella casa di parenti dal buon cuore, ma sola.
Ecco perche’ all’indomani dell’Annunciazione non c’e’ traccia non solo della presenza dei suoi genitori, ma neppure di una richiesta di “permesso” per andare a far visita ad Elisabetta e Zaccaria.

Era certamente il periodo della Pesach (Pasqua) ebraica e Maria ha dovuto solo chiedere di essere portata con la carovana che dalla Galilea sarebbe partita per Gerusalemme.
Da Gerusalemme a Ein Karim e’ un viaggio di poche ore.

A questo punto sorge spontanea una domanda:
perche’ se la piccola Maria aveva fatto voto di castita’ ugualmente “si concede” come promessa sposa a Giuseppe? E Giuseppe ne era al corrente?

A questa domanda ci viene incontro l’apostolo Paolo, che indirettamente forse ci fornisce la possibile soluzione a questa domanda.

Si legge nel capitolo 7 della prima epistola ai Corinzi (parla di famiglie, mogli e mariti) che:

“[36] Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell'età, e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure! (nota mia: quindi tale uomo aveva una promessa sposa “vergine”)

[37] Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene.
(nota mia: ripete il concetto, che cioe’ era possibile (forse non frequente ma possibile) che un uomo accettasse come promessa sposa una vergine che tale sarebbe rimasta).


Ci ritroviamo quindi davanti a questo quadro:
Nazaret, la piccola Maria (forse dodicenne a questo punto) che ha fatto voto di castita’, la necessita’ dei parenti di trovare per lei qualcuno che se ne prenda cura, Giuseppe che e’ perfettamente al corrente del voto espresso da Maria che tuttavia (come sembrerebbero suggerire le parole dell’Apostolo) per “grazia Divina” la accetta come promessa sposa. Maria diventa dunque “la sua vergine” ([37] Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene.)”.

Sulla questione dei fratelli di Gesu’.

Sono persuaso che fossero in realta’ i figli di un fratello di Giuseppe.
Rimasti orfani la vergine Madre (ricordandosi che anche lei rimase orfana da piccola) non esita e “concorda” con suo figlio (e se era ancora vivo con Giuseppe) di accoglierli nella loro modestissima (ma felicissima) casetta.
Questo sicuramente dopo l’episodio dello smarrimento di Gesu’ e il suo ritrovamento al Tempio, orientativamente quando Gesu’ poteva avere circa venti anni, aveva gia’ imparato bene il mestiere di suo padre e accogliendo questi orfanelli insegna anche ai piu’ grandicelli l’arte dell’artigiano.
Vivendo tutti insieme ed essendo parenti a tutti gli effetti, era inevitabile che i loro concittadini iniziassero a chiamarli “fratelli”, anche perche’ il concetto di “cugino” nel vecchio Testamento non sembra presente (se non nel libro di Tobia, che però come sappiamo, poichè era scritto in greco e non in ebraico non era e non è accolto tra i libri sacri della fede ebraica).