La "Prigione"
Luca 12:58-59
La “Prigione”.
[12:58] Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione.
[12:59] Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo".
Nel testo originale le parole esatte tradotte con:
“di accordarti con lui” sono: per liberarti da lui (απελλαχθαι απ αυτου, apellachthai ap autou).
Più interessante ancora è la parola tradotta in italiano con "avversario", che in greco è αντιδικου,(antidikou).
Si legge nella prima lettera di Pietro 5:8
[I Pietro 5:8] Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare.
La parola greca tradotta con "nemico" èαντιδικοξ (antidikos).
L’avversario a cui si riferisce Cristo nel verso di Luca 12:58 è Satana, ed il Suo suggerimento è di fare il possibile, e al più presto, per liberarsi dalle accuse che vorrebbe portare contro di noi davanti a Dio.
Egli ha il potere di trascinare l’Uomo dinanzi al tribunale divino, e attraverso le sue colpe non perdonate tramite confessione, farlo incarcerare fino a che non abbia saldato tutto il suo debito.
E’ una chiara descrizione di quello che la teologia cattolica definisce Purgatorio.
Sarebbe intelligente prestare la dovuta attenzione a queste parole.