La donna dal flusso di sangue

 

Marco 5:25-34
La donna dal flusso di sangue.

L’automatismo di questo miracolo lascia stupiti.
Il malato, in questo caso donna che soffre di perdite di sangue, quasi all’insaputa di Gesù e senza il suo permesso gli strappa un miracolo, impadronendosi di una sua virtù/potenza/forza.

Gesù si accorge subito di questa potenza che era uscita da lui [v 5:30], ma non sgrida la donna di questa appropriazione indebita, al contrario la benedice rimandandola in pace.

Il vaso vuoto riempito della potente fede della donna risucchia la potenza di Cristo, che produce il miracolo, potenza di Cristo che non si era riversata in nessun altro della folla che lo accalcava.

Questo è, in brevissima sostanza, il "modo" per ricevere miracoli dal Signore.

La donna si accorge subito di essere guarita dal suo male [5:29], ma in cuore suo si sente in colpa di aver derubato il Signore di qualcosa, e per questo non appena si accorge che il suo gesto non è passato inosservato come forse sperava:

[5:33] … impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 

La donna non ha chiesto questo miracolo, lo ha voluto e basta… ed ha funzionato lo stesso!

Sembra l’unico caso nei quattro Vangeli in cui un miracolo viene concesso senza che il miracolato ne abbia fatta preventiva richiesta, e senza che il Signore lo abbia espressamente accordato. 

L’aspetto particolare è che Gesù percepisce questa forza uscire da lui, come fosse una specie di energia che si scarica sul malato, e viene da chiedersi se questo avvenisse ogni volta che operava un miracolo.