Aborto ed eutanasia, sono davvero dei diritti?

 

 

 

 

Aborto ed eutanasia sono davvero un diritto?

Visto che siamo in un epoca dove tutti mettono in discussione tutto, e’ parso bene anche a me, dopo aver attentamente valutato la questione da vari angoli e prospettive, di mettere in discussione un “aspetto del nostro essere” che siamo tutti abituati a dare per scontato.

E l’aspetto che voglio mettere in discussione e’ questo: 
il nostro corpo e la nostra vita, sono veramente “nostri”?
Ci appartengono a tutti gli effetti?
Ne siamo i totali, completi e legittimi proprietari? Oppure no?!

Mi sembra che questo sia il nocciolo della questione.

Solitamente quando diciamo che qualcosa e’ “nostro” e’ perche’ lo abbiamo acquistato, o ne siamo venuti in qualche modo in possesso legalmente. In entrambi i casi esiste un contratto da qualche parte, nell’archivio di qualche notaio, che certifica che il tale bene e’ di mia proprieta’. Parliamo di cose di una certa importanza!

E’ evidente che non esiste nessun contratto che certifica che questo corpo e questa vita sono nostri a tutti gli effetti.
Ancor meno, io credo, possiamo dire di aver creato da soli il nostro corpo e la nostra vita.

Se la disponibilita’ di questi due oggetti, l’uno fisico, l’altro etereo, non dipende da noi significa che qualcuno ce li ha forniti, quindi non sono nostri. Corpo e vita ci sono stati forniti «sulla fiducia».

Il rapporto che abbiamo con il corpo e’ lo stesso che c’e’ con una casa in affitto e l’uso che possiamo farne.
E’ nostra (perche’ paghiamo un affitto), ma non possiamo disporne a nostro piacimento (proprio perche’ non ci appartiene).

Quaggiu’ noi siamo tutti in affitto, che ci piaccia o no!

La Vita poi e’ un mistero insondabile, infinitamente piu’ del corpo.

Come per la casa in affitto, il fatto che possiamo usare corpo e vita non significa affatto che sono nostri.

Se non sono “nostri” non possiamo disporne a nostro piacimento, e abbiamo dei limiti ben precisi da rispettare.

Forse il corpo appartiene a nostro padre e a nostra madre? 
Assolutamente no!
Sarebbe come se degli strumenti si vantassero di aver costruito una casa tanto da rivendicarne il possesso.
Padre e madre sono stati il mezzo con il quale il corpo e’ stato concepito, niente di piu’ (e non stiamo neppure parlando di Vita, ma solo del corpo).

Se poi la Vita ci abbandona non abbiamo modo di riprendercela, a dimostrazione che non e’ nostra, non la possediamo, non ne siamo i proprietari.

Neppure la teoria orientale della reincarnazione (nella quale non credo e che non ha basi cristiane) risolve il problema, perche’ il problema resta lo stesso: chi e’ il proprietario di quel corpo e di quella vita dopo la quinta, decima, centesima reincarnazione?
Anche in questo caso sarebbe evidente la mano di un Proprietario.

Da tutto questo appare chiaro che il legittimo, vero ed unico proprietario e’ Dio stesso, o comunque lo si voglia chiamare.

“Principio Primordiale” puo’ andar bene?

Qual’e’ il motivo per cui “Principio Primordiale” di fornisce di Corpo e Vita?

Se ad un impiegato viene fornito un ufficio completamente attrezzato (Corpo) e’ perche’ attraverso questo ufficio l’impiegato ne usufruisca personalmente e perche’ porti un qualche tipo di miglioramento all’azienda, non certo perche’ la danneggi, o perche’ danneggi l’ufficio (cioe’ il suo Corpo).

E se io vado in Banca e li’ mi accorgo che nel mio conto c’e’ inaspettatamente una cifra enorme ho due possibilita’: una e’ andare dal Direttore della Banca e far presente questo accredito.
L’altra e’ far finta di nulla, prosciugare il conto e andare a far la bella vita dall’altra parte del mondo.
Questo accredito e’ la Vita stessa, e se andassimo dal Direttore (cioe’ Principio Primordiale) questi ci direbbe che non c’e’ nessun errore, quella cifra e’ a mia disposizione.
Poi sta alla mia onesta’ disporne in un modo o nell’altro.

In entrambi i casi, ufficio e accredito, noi non ci apparteniamo.
Non possediamo nulla, possiamo usufruirne ma non sono nostri, Corpo e Vita non sono nostri.

Noi siamo qui per migliorare questo mondo.

Questo e’ il motivo per cui esistiamo, per incrementare, attraverso la nostra personale creativita’, o meglio la nostra “unicita’”, la bellezza e la funzionalita’ dell’Azienda di “Principio Primordiale”.

Vi immaginate il mondo come sarebbe se ognuno vivesse la sua vita su queste basi ?

Quindi non esiste nessun «diritto» di sopprimere una vita, in nessun momento della sua esistenza, nessuna vita.
Ne’ si puo’ impedire alla Vita di nascere (una volta che ha preso possesso del suo Corpo), ne’ si puo’ sollecitarne la morte, ne’ interromperla in qualsiasi momento intermedio, proprio perche’ non ci appartengono.

Il « diritto » all’aborto e all’eutanasia

Questa possibilita’ di uccidere un bambino mentre si trova ancora nel grembo materno, o di sollecitare la morte di un anziano o di un malato, e’ un idea che si e’ fatta strada da sola ? 
Ha preso questo status di « diritto » in forma autonoma?
E’ cresciuta cosi’ senza nessuna “spinta” particolare?

No ! La quasi completa e totale responsabilita’ di questo stato di cose e’ della Massoneria.
Sono loro i mercanti di morte, che hanno influenzato ampi settori della politica, della medicina, della legislatura, dell’informazione, i quali, compiacenti e di concerto, hanno messo in pratica il volere dei loro padroni, con leggi, con cliniche apposite, e modellando il pensiero comune attraverso una sottile propaganda capillare.

Hanno fatto il volere di questi mercanti di morte, cioe’ della Massoneria.


Responsabilita’ di quanto detto sopra.

Quando un essere umano decide di ricorrere all’aborto per risolvere un problema o all’eutanasia per risolverne un altro, io credo (ma e’ un giudizio mio, approssimativo… evidentemente !) che un buon 85% di responsabilita’ ricada sui mercanti di morte, cioe’ la Massoneria e i suoi complici.

Di quel 15% rimasto io penso che circa la meta’, 7-8%, sia da attribuire alla societa’ cosi’ come e’ stata formata dalla propaganda dei mercanti di morte, che sono i nostri amici, parenti, genitori, fratelli e sorelle, che ci spingono alla soluzione dell’aborto e dell’eutanasia.

Il rimanente 7-8%, secondo me, va diviso piu’ o meno equamente tra madre e padre.

Quindi vedete bene che la responsabilita’ di questo atto per quanto riguarda madre e padre, secondo me, e’ minima.

I criminali maggiori sono i mercanti di morte, la Massoneria, includendo in questa percentuale anche quei veri e propri Sacerdoti di Morte (che continuano a spuntare... come zizzania!), e che, anche se non indossano nessuna tunica nera con Croce rovesciata, sono facilmente riconoscibili.

Ritornando al punto dal quale siamo partiti:
Corpo e Vita non ci appartengono, ne’ i nostri, ne’ tantomeno quelli degli altri, e questo vale dall’inizio alla fine, e in qualunque punto intermedio.

Non possiamo neppure nasconderci dietro la pretesa che il bambino nel grembo materno non sia un vero essere umano solo perche’ non ragiona come noi, quindi possiamo fargli quello che vogliamo.

Se passeggiando accanto ad un giardino pieno di bellissimi fiori vedessimo qualcuno che si accanisce contro quei fiori prendendoli a calci, calpestandoli, e distruggendoli non cercheremmo di fermarlo ? Non ne avremmo almeno disgusto ?

Il bambino che cerca solo di nascere vale molto di piu’ di un campo fiorito.

Lasciamolo nascere, e chi ha sbagliato si confessi.