Se sei Figlio di Dio...

     

     

    Il deserto.
    Gesù digiuna da quaranta giorni.
    Ha fame

    “E, avvicinatosi il tentatore, gli disse: «Se sei figlio del Dio, di'
    che queste pietre diventino pani».”
    *

    Tre azioni: “Se sei figlio del Dio...”

    Qualcuno si chiede: ma come? Il tentatore non sapeva che Gesù è Figlio di Dio?!?

    Certo che lo sapeva! Quando Gesù libera gli indemoniati molti sono i demoni che gridano: io so chi tu sei, il Santo di Dio, oppure il Figlio di Dio ecc... lo sapeva, eccome!

    E allora questo “Se sei figlio del Dio...” che tipo di provocazione è?

    Serviva a provocare e manifestare la vanità di Gesù, se mai ne avesse avuta.
    Il tentatore lo provoca con la vanità, quasi a voler insinuare: se sei davvero figlio di Dio, avanti, dimostramelo!

    Ma perché Gesù avrebbe dovuto dimostrare qualcosa al diavolo?
    Per farselo amico? Per dimostrargli la sua superiorità?

    In questa frase “Se sei figlio del Dio...” è insita l’affermazione: tu sei inferiore a me!

    E Gesù non ha bisogno di dimostrargli niente.

    Seconda azione: “ ...di'... ”, IMPERATIVO! (traduzione letterale dal greco "eine", che è un imperativo)
     
    Cioè: avanti, fai come ti dico!

    “...di'...”, simile al facci! (lei), di fantozziana memoria.

    Prima lo offende tentandolo di vanità, poi ne offende la Divina Dignità.

    “ ...di'...”... puoi dirlo al tuo cane, non al Signore Iddio tuo!

    Terza azione: “che queste pietre diventino pani”

    Più sottile, più infida, più maligna.

    In fondo: è forse un peccato se (potendo) uno trasformasse pietre in pane? Certo che no! Magari!
    Non è forse Cristo stesso che compie la moltiplicazione dei pani per sfamare la moltitudine? **
    E più in generale, è forse un peccato dare un pezzo di pane a chi ha fame?
    Assolutamente no!
    Ma sono le circostanze, e l’insieme delle cose a renderlo un peccato nel quale il diavolo cerca di spingere Gesù, il Cristo, Figlio di Dio.

    In fondo il tentatore poteva suggerire a Cristo di trasformare le pietre in una tavola imbandita, piena di ogni tipo di gustoso cibo, ma si limita al pane, perché?

    Perché, come ho già detto, dare un pezzo di pane ad un affamato è la cosa più giusta più innocua e innocente del mondo... ma in bocca a un demone questo invito è un oltraggio!
    Qui il tentatore suggerisce una cosa normale, naturale perfino ovvia... ma uscendo dalla sua bocca la trasforma in peccato.

    Qualsiasi cosa che egli suggerisca alle nostre menti o cuori, se lo accettiamo e lo facciamo, diventa peccato, e ne dovremo rispondere poiché ce ne sarà chiesto conto.

    Non accenderei neppure la luce in una stanza buia, se me lo comandasse o suggerisse un demone.

    Guerra completa e totale contro le forze del male.
    Di questi “violenti” è il Regno di Dio. ***

    Tentata istigazione al peccato di vanità, offesa alla Celeste Dignità di Cristo, trasformazione del bene in male.

    Ecco che cosa si nasconde in:

    “E, avvicinatosi il tentatore, gli disse: «Se sei figlio del Dio, di'
    che queste pietre diventino pani».”
    *

    Poi teniamo conto che questa conversazione avviene tra il capo degli angeli ribelli e il Figlio di Dio, quindi può darsi, anzi è sicuro, che scavando meglio si troverebbero molti altri crimini in queste poche parole (e molti altri resteranno nascosti ai nostri occhi per sempre).

    Questo è il mio punto di vista da ignorante!

     

    * secondo la traduzione letterale dal greco di don Piero Ottaviano.
    (http://didaskaleion.murialdo.org/mi_trlet.htm)

    ** proprio dalla lettura del Vangelo di ieri 2 agosto 2020

    *** “…il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono.” (Matteo 11:12)