La Maddalena corre ad avvertire gli Apostoli

 

Giovanni 20:2-4
La Maddalena va da Pietro e dall’altro discepolo, 
che immediatamente corrono al sepolcro.

[20:2] Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!". 
[20:3] Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. 
[20:4] Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 


Perché Pietro e questo altro discepolo vanno di corsa al sepolcro?
Non certo perché avevano intuito che Gesù era risorto, erano infatti ben lontani da questo pensiero, come dice lo stesso Autore al verso 9:

[20:9] Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. 

Corrono solo per sincerarsi delle cose dette loro dalle donne, cioè che il corpo del loro Rabbì non era più nel sepolcro perché qualcuno lo aveva asportato.
Se corrono solo per controllare cosa fosse successo allora non è affatto logico ritenere che questo altro discepolo, chiunque fosse, abbia anticipato Pietro il quale era diventato a tutti gli effetti la loro guida dopo la morte di Gesù.
Con ogni probabilità questo altro discepolo era più giovane di Pietro, ma ugualmente e a maggior ragione non poteva sentirsi in diritto di scavalcare un anziano, e anche se poteva correre più velocemente avrebbe dovuto stare al suo passo come si addice al più giovane, specialmente in quei tempi e in quei luoghi.

E allora perché è corso prima di Pietro?

Dal libretto: Maria, donna dei nostri giorni, di Don Antonio Bello (1935-1993), vescovo di Molfetta.

“Molti si chiedono sorpresi perché mai il vangelo, mentre ci parla di Gesù apparso nel giorno di Pasqua a tantissime persone, come la Maddalena, le pie donne e i discepoli, non ci riporti, invece, alcuna apparizione alla Madre da parte del Figlio risorto.
Io una risposta ce l’avrei: perché non c’era bisogno!
Non c’era bisogno, cioè, che Gesù apparisse a Maria, perché lei, l’unica, fu presente alla resurrezione.
I teologi, per la verità, ci dicono che questo evento fu sottratto agli occhi di tutti, si svolse nelle insondabili profondità del mistero, e, nel suo attuarsi storico, non ebbe alcun testimone. Io penso, però, che un eccezione ci fu: Maria, l’unica, dovette essere presente a questa peripezia suprema della storia.
Come fu presente, l’unica, al momento dell’incarnazione del Verbo.
Come fu presente, l’unica, all’uscita di lui dal suo grembo verginale di carne. E divenne la donna del primo sguardo su Dio fatto uomo.
Così dovette essere presente, l’unica, all’uscita di lui dal grembo verginale di pietra: il sepolcro “nel quale nessuno era stato ancora deposto”. E divenne la donna del primo sguardo dell’uomo fatto Dio.
Gli altri furono testimoni del Risorto. Lei, della Resurrezione.”

Questo brevissimo testo presuppone che la Vergine Maria sia rimasta al sepolcro in fiduciosa attesa della resurrezione del Figlio, e se fosse vero ricoprirebbe un carattere eccezionale perché non c’è altra menzione nella storia della Cristianità che abbia mai suggerito una possibilità così stupefacente. Se messo a confronto con quanto già suggerito in Giovanni 19:26-27, Gesù affida sua Madre a questo discepolo, e il discepolo alla Madre, può dare un idea della responsabilità che questo discepolo sentiva di avere addosso e che gli fece raggiungere il sepolcro per primo.

Questo il ragionamento del suo cuore: 

“Il Maestro in punto di morte ha affidato a me sua Madre, io tuttavia non sono riuscito a portarla via dal sepolcro e l’ho lasciata sola. Adesso la Maddalena viene a dirci che il corpo del Maestro non c’è più.
Che cosa è successo alla Vergine Madre? Lei era lì, perché non è corsa ad avvertirci? Forse le è stato fatto del male o è stata ferita? Forse peggio?”


Sono stati questi pensieri che hanno messo le ali ai piedi dell’apostolo, che sarebbe arrivato prima anche se ad essere il vecchio fosse stato lui e il giovane l’altro.
Non è un fatto di muscolatura umana, ma di sacro timore reverenziale.

Tutto questo suggerirà un'altra interpretazione del verso “e vide e credette”, molto discusso da sempre.