... li asciugò con i suoi capelli

 

(Matteo 26:6-13, Marco 14:3-9, Luca 7:36-50, Giovanni 12:1-8)

Il racconto è riportato in tutti e quattro i Vangeli.

All’apparenza sembrerebbe lo stesso episodio ma da alcuni particolari si potrebbe pensare a due fatti separati.

Matteo e Marco sono sostanzialmente identici, e con essi concorda quasi totalmente anche il Vangelo di Giovanni.

E’ invece il Vangelo di Luca che sembrerebbe riferire un fatto solo marginalmente simile, e avvenuto in altra occasione.

Il racconto di Matteo, Marco e Giovanni si svolge in questi termini:

1) in casa di Simone (Giovanni non menziona il nome)
2) a Betania
3) entra una donna (per Giovanni la donna è Maria)
4) ha con se un vaso/vasetto di alabastro
5) il vaso contiene olio profumato di gran valore
6) la donna versa l’unguento sul capo di Gesù (Giovanni dice sui piedi)
7) lo fa mentre Gesù è a mensa (Giovanni non specifica “a mensa” ma comunque la cena era stata fatta per lui)
8) segue la nota reazione indignata dei discepoli.
9) Gesù difende la donna
10) Gesù accenna alla sua sepoltura (il che implica la sua morte)
11) Gesù profetizza che l’azione di questa donna sarà ricordata (in Giovanni questa precisazione manca).

Le discordanze tra i Vangeli di Matteo e Marco e quello di Giovanni sono veramente poche e deboli.
Olio sul capo o sui piedi?
Giovanni dice che la donna (che lui nomina ed è Maria) asciuga i suoi piedi con i suoi capelli, particolare non presente in Matteo e Marco.

1) L’olio può essere stato versato sul capo e sui piedi, e gli evangelisti avrebbero solo omesso questo o quel particolare.
2) Anche asciugare i piedi di Gesù con i suoi capelli potrebbe essere stato considerato un elemento di secondaria importanza da Matteo e Marco, e quindi non riportato.

Considerando il numero, ed il “peso” degli elementi concordanti con quelli discordanti penso si possa concludere affermando che i Vangeli di Matteo, Marco e Giovanni riferiscono lo stesso episodio.

Vangelo di Luca

Il racconto nel Vangelo di Luca invece è radicalmente diverso.
E’ così diverso che le uniche concordanze sono che:

1) Il fatto avviene in casa di Simone (specificato: un fariseo)
2) arriva una donna
3) versa del profumo sui piedi di Gesù
4) li asciuga con i suoi capelli

Non c’è altro.

Alcune riflessioni:

la donna ha con se “un vasetto di olio profumato”, ma non sembra di gran valore, come invece i tre altri evangelisti sottolineano enfaticamente.
Del resto è comprensibile. Questa donna è “una peccatrice”, sinonimo quasi certo di prostituta, e quello che poteva avere era profumo comune.

Si “rannicchiò piangendo ai piedi di lui”.
Nei tre racconti precedenti non c’è menzione di un tale atteggiamento di umiltà e contrizione della donna.

La donna versa il profumo sui piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli (in realtà in ordine inverso: prima li asciuga dal suo pianto, poi li cosparge di olio).

In questo gesto di asciugare i piedi di Gesù con i capelli (anche se li asciuga dal suo pianto, non dall’olio profumato), si ha una concordanza esatta con il Vangelo di Giovanni.

Si direbbe l’unica concordanza di un certo rilievo.

Manca la reazione dei discepoli indignati e la conseguente difesa della donna da parte di Gesù.
Non c’è alcun accenno alla sepoltura di Cristo.
Non si riferisce che quel gesto sarebbe stato ricordato.

Questi sono due aspetti importanti (tanto da essere riportati nei Vangeli): uno è la reazione sdegnata dei discepoli, l’altro il pensiero del fariseo.

Eppure sono due fatti che devono essere avvenuti nello stesso momento, prima l’uno poi l’altro ma comunque contestualmente.

Perché i tre evangelisti Matteo, Marco e Giovanni ignorano completamente la diatriba tra Gesù e il Fariseo?
E perché Luca invece ignora completamente la reazione dei discepoli e le conseguenti parole di Cristo?

Qui ognuno è libero di pensare quello che vuole, io esporrò il mio punto di vista.

A) Matteo, Marco e Giovanni riferiscono lo stesso episodio, avvenuto pochi giorni prima della morte di Cristo.
B) Luca riferisce un altro fatto, simile solo marginalmente, e soprattutto avvenuto in tempi (forse) molto precedenti.

Elemento di confusione:
i due fatti diversi sarebbero avvenuti nello stesso luogo, cioè in Betania, in casa di Simone il fariseo, conosciuto anche come Simone il lebbroso, e questo elemento (di confusione) indurrebbe a pensare che nei quattro Vangeli si riferisca un solo e unico episodio.

Questi sarebbero i fatti secondo la mia libera interpretazione:

Parto dal Vangelo di Luca che riporterebbe l’episodio avvenuto in tempi precedenti.

Simone il fariseo invita Gesù “a mangiare da lui”, ma lo fa senza troppa convinzione, infatti al primo dubbio egli pensa: “se costui fosse profeta...”.

Questa donna peccatrice si avvicina a Gesù e cosparge i suoi piedi di semplice olio profumato (che probabilmente a lei sarà costato tanto). Nessun discepolo ha niente da obiettare, forse perché Giuda non era presente, forse perché il profumo, appunto, non era di gran valore.
Qui voglio precisare che personalmente ritengo che Cristo sia rimasto più toccato dal gesto in se della donna piuttosto che dal valore del profumo... ma si sa... i discepoli la vedono diversamente e quindi non protestano.

Il fariseo ha quel pensiero ben noto.

Gesù gli espone la parabola dei due debitori, poi paragona con grande chiarezza e forza convincente l’atteggiamento della donna con il suo, e infine la stoccata finale: alla donna sono perdonati “i suoi molti peccati poiché ha molto amato”, ma non molto è perdonato a chi poco ama.
Luca non dice se il fariseo uscì da quella sala convertito, ma certamente le parole di Cristo lasciarono un segno profondo nel suo animo.

Mi piace pensare che Simone fosse un buon fariseo, e che, anche se non immediatamente come Zaccheo, nei giorni successivi abbia maturato in se una vera conversione.
Opinione personale.

Il Vangelo di Luca nel riferire questo episodio termina qui, perché non c’era altro da riportare.
In quella occasione nessun discepolo ebbe a protestare per nessun motivo.

Si arriva poi a “Sei giorni prima della Pasqua”, quella della Passione, Morte e Resurrezione di nostro Signore, e gli evangelisti Matteo, Marco e Giovanni riferiscono questo fatto.

Siamo ancora in casa dello stesso fariseo, Simone “il lebbroso” (nota 1).
“Marta serviva”, e c’è aria di festa, il che comporta uno stridente contrasto con l’atteggiamento della donna in Luca.

Maria entra in sala con un vasetto di alabastro pieno di olio profumato “di vero nardo, assai prezioso” (nota 2) che versa sui piedi di Gesù (forse anche sul capo). Maria, diversamente dalla donna in Luca, appare felice, il fratello Lazzaro era stato resuscitato dal Signore da poco (non escluderei che la cena per Gesù fosse stata organizzata proprio per festeggiare l’evento).

I discepoli (nota 3) hanno quella reazione indignata ben conosciuta.

Se dunque quello raccontato da Matteo, Marco e Giovanni è lo stesso episodio e quello di Luca un altro resterebbe solo da spiegare come le due donne (diverse) abbiano compiuto lo stesso gesto di asciugare i piedi del Signore con i propri capelli.
Usanza ebraica? Tradizione locale in qualche modo legata al solo paese di Betania?

Con questo non ritengo di aver stravolto niente, e chi vuole è liberissimo e può continuare a pensare che i quattro evangelisti abbiano invece riferito un unico episodio.

Se a qualcuno però vengono dei dubbi può tenere presente la mia spiegazione.

Discorso più approfondito invece, si potrebbe e dovrebbe fare sulla relazione Perdono-Amore esposta da Cristo, e cioè:

molto sarà perdonato a chi molto ha amato,

ma lo faremo in altra occasione.

Note

 

(nota 1)    Il lebbroso. Forse era stato malato ed era guarito, possibilità tutt’altro che remota, tanto che Mosé aveva stabilito quale offerta fare ai sacerdoti in questi casi.
Forse invece si tratta di un errore di traduzione, e invece di lebbroso si dovrebbe leggere pio. Questa spiegazione è fornita da Eugenio Zolli (ex Israel Zoller), ebreo convertito al cattolicesimo subito dopo la fine della II guerra mondiale, e profondo conoscitore di lingua, leggi, usanze e costumi del popolo israelita.

(nota 2)     sembrerebbe infatti, da altri riferimenti del Vangelo di Giovanni, che Marta, Maria e Lazzaro appartenessero ad una famiglia benestante.

(nota 3)     A dire il vero l’unico discepolo indignato per tale spreco è Giuda Iscariota, che incassa anche qualche “like” da alcuni discepoli.
Niente di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire.
Anche ai tempi di oggi si trova chi può fare affermazioni drasticamente e drammaticamente in contrasto con i valori base del Vangelo e, tristemente, ottenere una valanga di “like”.
Termometro dei valori della nostra società (sic!).