Resurrezione di Cristo:

le guardie terrorizzate

Matteo 28:3-4
L’aspetto dell’Angelo, le guardie terrorizzate.

[28:3] Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. 
[28:4] Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. 


Non è certo che le donne abbiano assistito alla scena della rimozione della pietra dal Sepolcro, ma le guardie erano sicuramente presenti.

Il testo greco del verso 28:4 riporta che esse: 

εγενηθησαν ωξ νεκροι
egenonto hos nekroi
diventarono come morte

 

"diventarono come morte."


Vi è una condizione fisica che in medicina è conosciuta e definita cataplessìa.

La cataplessìa indica quello stato in cui qualcuno può venire a trovarsi conseguentemente ad una situazione di terrore o forte schock.
E’ una condizione in cui di fatto i muscoli sono bloccati, perché il cervello è momentaneamente paralizzato e non riesce a trasmettere quegli impulsi necessari al movimento.
Tale situazione può perdurare alcuni minuti. 
 
La precisa descrizione di tale stato nelle guardie sarebbe quindi accuratissima e non può che provenire da una testimonianza oculare, verosimilmente una delle stesse guardie.
 
Rimanendo in argomento però dovrebbe sorgere un dubbio sulla effettiva necessità di aprire il sepolcro. La pietra è stata spostata dal sepolcro per dare modo al Cristo Risorto di uscirne?
 
La sera di quello stesso giorno Cristo appare ai discepoli a porte chiuse, quindi nel suo stato di Gloria non era impedito né da porte né da muri, e questo significa che avrebbe potuto uscire dal sepolcro senza rimuovere la pietra.
Ma la pietra fu rimossa, è un dato di fatto. Perché?
 
Se la già citata supposizione del Vescovo di Molfetta don Tonino Bello è divinamente ispirata allora si può rispondere che la pietra non è stata rimossa per far uscire il corpo Glorioso di Cristo, ma  per farvi entrare la Vergine Madre pochi istanti prima della Resurrezione, che, unica al mondo, attendeva fiduciosa l’adempimento delle parole del Figlio.