San Tommaso, l'incredulo?

 

 

Oggi, 3 Luglio 2020, ricorrenza di san Tommaso e casualmente anche mio compleanno, io vorrei “spezzare un’arancia” in favore di san Tommaso, che ritengo in un certo senso il mio “padrino”.

E’ accusato da sempre di essere l’Apostolo incredulo, quello che voleva vedere per credere (parole sue, ammissione sincera dei suoi limiti), come se questa richiesta fosse stata ai loro tempi in stridente contrasto con la fede stessa.

Ci fa piacere additarlo come “l’Apostolo incredulo”, quasi a voler sottintendere: “io non sono come lui!” (come diceva qualcuno nel Tempio).

Bene! E allora io vi chiedo: ditemi voi il nome di un Apostolo, anche uno solo, che abbia creduto alla resurrezione di Cristo senza averlo veduto!

Qualcuno mi farà erroneamente il nome dell’Apostolo Giovanni, il quale però afferma di se stesso che: “… vide, e credette”, quindi anche la sua fede era strettamente connessa al “vedere” per “credere”… come tutti gli altri, del resto!

Non ce n’è nemmeno uno!

Le donne tornano dal Sepolcro, dicono agli Apostoli di aver visto il Rabbì risorto, ma nessuno ci crede. NON  AVEVANO  VISTO, quindi NON  CREDEVANO!

Due discepoli ritornano trafelati da Emmaus e dicono di aver visto Gesù risorto, ma nessuno ci crede. NON  AVEVANO  VISTO, quindi NON  CREDEVANO!

Per credere che Gesù il Rabbì era risorto, dopo essere stato ucciso in modo così crudele, TUTTI  GLI  APOSTOLI  HANNO  DOVUTO  VEDERLO  PER  CREDERE!!!

Smentitemi, se potete! (ma non potrete!)

Le parole del Cristo:
…beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”,
pur essendo state materialmente rivolte a Tommaso sono entrate come lame brucianti nel cuore e nelle viscere di ogni presente! E non poteva essere altrimenti visto che erano, di fatto, rivolte ad ognuno di loro (che poi dovrei dire: “di noi”, e che non devono neppure essere “limitate” alla sua resurrezione, ma applicate ad ogni parola e miracolo che si legge nel Vangelo).

Quella stessa sera del giorno della Resurrezione il Cristo, entrato nel Cenacolo, dopo essersi fatto “vedere” ha dovuto mettersi a “fare colazione” mangiando del pesce arrostito, perché TUTTI  GLI  APOSTOLI, nonostante l’avessero visto e fosse lì davanti a loro, erano rimasti increduli (“…ancora non credevano…”). Anche dopo averlo visto continuavano a non credere!!!

San Tommaso… l’incredulo!?!

Inoltre: quale degli Apostoli, una volta visto il Cristo risorto ha esclamato, come san Tommaso: “mio Signore, e mio Dio”?

Quale meravigliosa testimonianza e dichiarazione di fede!!!

“Ma però” è passato alla storia come l’Apostolo incredulo.

E adesso vi faccio una domanda semplice: perché quella domenica in cui Cristo è risorto l’Apostolo Tommaso non era con gli altri Apostoli?
Gli altri (tutti gli altri) se ne stavano rintanati e rinchiusi, probabilmente nel Cenacolo, “… per timore dei Giudei”, si legge nel Vangelo!

“… per timore dei Giudei”.

Tommaso non c’era… come mai???

Io me lo immagino un omone grande e grosso, tipo il nostro buon e caro Bud Spencer, per intenderci (pace all’anima sua!), che non aveva affatto “timore dei Giudei”, e che quindi se ne andava in giro per la città, forse per osterie… io lo capirei… in quelle circostanze… e che qualcuno si azzardasse a dirgli qualcosa! Anche se probabilmente qualcuno lo ha riconosciuto come galileo (dal dialetto, come Pietro) e seguace del Nazareno!

Ma senza andare troppo lontano: come reagiremmo se avendo un caro amico passato a miglior vita da poco alcuni amici ci venissero a dire di averlo visto in giro vivo e vegeto?
Non diremmo forse anche noi: se non lo vedo non ci credo?

Allora in che cosa san Tommaso è diverso da noi?
Non è forse questo che san Tommaso in definitiva rappresenta?
Non rappresenta ognuno di noi?
Quindi le famose parole di Cristo, secondo voi, a chi sono rivolte?

E magari avessimo il coraggio di dire e di fare (con tutto quello che ne consegue):

“mio Signore, e mio Dio!”

Buon onomastico Tommaso!

 

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