Pietro e Giovanni al Sepolcro

 

Giovanni 20:5-8
I discepoli arrivano al sepolcro, 
Pietro entra e successivamente anche l’altro.

[20:5] Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. 
[20:6] Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, 
[20:7] e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 


L’altro discepolo dà un occhiata dentro al sepolcro (che probabilmente era fatto a camera doppia) ma non entrò, egli infatti non cercava il corpo del Maestro ma la Vergine Madre, ed aveva già visto che non era là dentro. Decide di cercarla nei pressi.

Poi  arriva anche Pietro ed entra dentro al sepolcro per cercare il corpo di Gesù o almeno una traccia qualsiasi per capire che cosa fosse successo.
Vede le stesse cose che aveva visto l’altro discepolo, anzi le vede meglio perché entra dentro.

[20:8] Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 

Qui siamo davanti a due uomini che vedono le stesse cose, l’uno che è  il capo rimane perplesso, l’altro crede che il Maestro è davvero risorto.

Si tenta di spiegare la fede di questo altro discepolo dal modo in cui erano disposti bende, sudario o quello che fossero, e per spiegarlo si parte dal presupposto che il corpo di Gesù, nel resuscitare, si sia dovuto smaterializzare. Ma è così?
Che il corpo di Cristo si sia smaterializzato nel risorgere è una semplice teoria ben lontana dall’essere dimostrata.
Inoltre se la disposizione delle bende e del sudario fossero state di per se stesse testimonianza certa dell’avvenuta resurrezione perché Pietro non crede?
Resta il fatto che l’uno ha creduto e l’altro no, quindi quello che si poteva vedere in quella grotta, qualunque cose fosse, non poteva essere considerato prova incontrovertibile della resurrezione del Maestro.

In questo c’è forse anche un significato simbolico non indifferente: se ognuno di noi avesse avuto modo di entrare in quel sepolcro quella mattina la metà crederebbe l’altra metà no.

Dipende da ciò che c’è nel nostro cuore, non da quello che abbiamo (o non abbiamo) davanti ai nostri occhi. E quello che c’era nel cuore del discepolo che crede è già stato detto: la Vergine Madre.

Fuori del sepolcro non c’era, aveva cercato dovunque lì intorno senza trovarla, restava solo un'unica possibilità: che fosse dentro al sepolcro. Forse prima nella penombra non l’aveva vista.
In questa affannosa ricerca un pensiero sconvolgente attraversa la sua mente: il Rabbì davvero risorto???

Quello che ha convinto il giovane discepolo non è qualcosa che ha visto, ma qualcosa che non ha visto: la Vergine Madre che avrebbe dovuto essere lì.
 
Entra, vede che non c’è, capisce, e crede.

La fede nella resurrezione di Cristo del primo uomo nel mondo non avviene attraverso la particolare disposizione di alcune bende e panni, ma attraverso la Vergine Madre che ci parla nel cuore dicendo: mio Figlio è risorto.

Cercava la Vergine Madre e ha trovato Cristo Risorto!

Chiunque cerca la Vergine Madre trova Cristo Risorto, perché è solo Lei che ad oggi può parlare al nostro cuore e dire: io ho visto mio Figlio risorgere.

Il titolo di Corredentrice del genere umano le spetta a pieno diritto, perché è solo attraverso le Sue Parole che ognuno di noi può credere davvero in questo grande evento che è la Resurrezione di Cristo.

Non un ragionamento, non il mero razionalismo, non una fede effimera o finta, ma le Parole della Vergine Madre.

 

A Maria.