Israele ammazza figli e nipoti del leader di Hamas

12 aprile 2024

Immaginate che i nostri figli siano intenzionalmente assassinati dal nostro nemico nel giorno di Pasqua, mentre stanno andando a far visita a nonni e parenti.

Tre figli adulti e quattro nipotini del leader di Hamas Ismail Haniyeh sono stati ammazzati proprio in una circostanza simile alla nostra Pasqua, cioè nel giorno della fine del Ramadan, il giorno di Eid al-Fitr.

Foto e articolo provengono dal sito Il Faro di Roma del 12 aprile 2024.

Davanti a tanto sadico satanismo ogni commento è superfluo.

 

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Un attacco aereo mirato israeliano ha assassinato i 3 figli del leader di Hamas Ismail Haniyeh e 4 suoi nipotini, tutti con meno di 10 anni.

Hazem, Amir e Mohammed Haniyeh sono stati uccisi assieme ai quattro nipotini mentre visitavano il campo profughi di Al-Shati per gli auguri di Eid al-Fitr.

“L’occupazione crede che prendendo di mira i figli dei leader, romperanno la determinazione del nostro popolo, ma questo spargimento di sangue rafforzerà solo la nostra fermezza nei nostri principi e attaccamento alla nostra terra…

I miei figli sono rimasti a Gaza e non hanno lasciato il territorio; come tutti i figli del nostro popolo, stanno pagando un prezzo pesante nel sangue dei loro figli, e io sono uno di loro.

“Noi diciamo a Israele: ciò che non hai preso con la distruzione, i massacri e lo sterminio, non lo prenderai al tavolo dei negoziati”, ha riferito ai media Ismail Haniyeh.

Indipendentemente da ogni giudizio politico su Haniyeh, ordinare l’esecuzione di 7 bimbi innocenti non è solo un crimine di guerra ma una vergognosa rappresaglia. La condanna dovrebbe essere automatica e immediata.

Invece no. Da due giorni alcuni media e social occidentali stanno pubblicando mostruosità su questo infanticidio plurimo trasformando l’esecuzione extra giudiziaria israeliana in una giusta punizione inflitta ad un padre e nonno “terrorista”.

La frase pronunciata da Haniyeh: “Ringrazio Allah per questo onore che ci ha concesso con il martirio dei miei tre figli e di alcuni nipoti”, frase che rientra nella tradizione islamica per onorare le vittime della violenza usando il concetto di martirio, parte integrante anche della fede cristiana, è stata trasformata da questi talebani della disinformazione come l’esempio di cieco fanatismo ideologico e religioso di “trogloditi rimasti al tempo delle caverne”. Un argomento per giustificare il genocidio in atto a Gaza.

Noi tuttavia non comprendiamo come si possa restare così indifferenti per la morte di 7 bimbi che non possono essere definiti altrimenti se non “martiri” della guerra. Abbiamo perso tutta la nostra umanità? Sembra proprio di sì…

Aurelio Tarquini