Smarrimento di Gesù a Gerusalemme.

 

Luca 2:41-52
Smarrimento di Gesù a Gerusalemme.

[2:41] I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 
[2:42] Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; 

Da queste parole risultano evidenti alcuni particolari, mentre altri non sembrano certi.
Sicuramente i genitori di Gesù salivano a Gerusalemme negli anni precedenti, questo implica che fossero già tornati ad abitare a Nazaret da almeno alcuni anni, che dal Vangelo di Matteo sappiamo avvenne al loro ritorno dall’Egitto.
Il secondo particolare certo è che quando Gesù compì dodici anni fu portato anche lui dai genitori a Gerusalemme. E’ ragionevole ritenere però che anche negli anni precedenti il piccolo Gesù veniva portato con loro, e che la particolare espressione dell’Autore del Vangelo volesse significare non tanto che quella era la prima volta che Gesù veniva portato nella Città Santa, ma che fu in quella circostanza, Gesù dodicenne, che avvenne il determinato episodio poi raccontato.
In entrambi i casi anche questo fatto è certo testimonianza diretta della Vergine Madre, e questo significa che, come ogni altra buona madre, teneva il conto di quanti anni avesse il figlio.
Se sapeva quanti anni aveva all’epoca di questo fatto è altrettanto probabile che ricordasse, come ogni altra buona madre, il giorno esatto della sua nascita.
Ricordava il giorno ebraico della nascita del figlio, tuttavia fermo restando le difficoltà di calcolo già accennate, la data tradizionale del 25 dicembre sembra sempre più probabile.
 

Fratelli e sorelle di Gesù?

In questo racconto si rileva anche l’assenza di un qualsiasi riferimento ad improbabili fratelli e/o sorelle di Gesù.

A dodici anni Gesù era figlio unico.

Questo particolare è in aperto e stridente contrasto con le supposizioni più o meno logiche che Gesù avesse mai avuto dei fratelli o delle sorelle secondo il senso classico che diamo a tali parole. 


Farisei e dottori della Legge 
stupiti dal Gesù giovinetto.


Si può supporre che l’usanza dei genitori di recarsi a Gerusalemme per la festa di Pasqua non si sia interrotta in quell’anno, e da questo ne consegue che vi abbiano fatto ritorno negli anni successivi.
Se così fosse allora sarebbe altrettanto logica conseguenza accettare la probabilità che in quegli anni la Sacra Famiglia avesse fatto visita a quei “dottori” [v. 2:46] che “erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte” [v. 2:47].

Siamo a meno di venti anni prima della sua aperta manifestazione ad Israele, e sul chi fossero alcuni di questi “dottori” dovrebbe essere deduzione intuitiva.