Ennesima strage di disperati in mare.

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bare bianche "numerate", senza nome.

 

"... ero forestiero e non mi avete ospitato ..."

... naufrago, e mi avete lasciato affogare.

 

 

Riusciamo ad immaginarci lo sguardo terrorizzato che dovevano avere questi quattro bambini, mentre il loro gommone era travolto da onde alte sei metri?

Io no!

Credo che la quasi totalità di queste persone (di questo si tratta!) che rischiano la vita per arrivare in Europa sarebbe molto felice di avere il modo di poter restare a casa loro.

Ce li immaginiamo come un orda di invasori che attratti dalla nostra cultura, modo di vita e soprattutto ricchezza cerca ad ogni costo di arrivare sul nostro suolo per derubarci, in qualche modo.

Come se abbandonare la propria terra, la famiglia, le madri, sorelline, amici e abitudini sia una cosa semplice e facile. Per non parlare di chi è costretto a portarsi dietro i figli.

Abbiamo esportato nei loro paesi la guerra attraverso la vendita di armi di ogni tipo, genere e forza distruttiva, spesso fomentando, come ci insegna il grande Albertone, dissidi interni che forse avrebbero potuto essere risolti pacificamente.

Già! Ma se c’è la pace come si vendono le armi?
Meglio la guerra, no?!?

Non contenti le nostre super multinazionali ne studiano sempre una più del diavolo per espropriare le loro terre, terre che danno loro da mangiare e garantiscono loro la sopravvivenza fin dalle epoche più remote.

Eccole qua! Le cause di questa immigrazione incontrollata sono le due “E”.

Esportazione di armi.
Espropriazione delle terre.

Bene! Trovata la causa, trovato il rimedio!

Confischiamo tutti, ma proprio tutti i beni che in un modo o nell’altro appartengono a proprietari di fabbriche di armi e multinazionali, e avremo risolto il problema.

Niente guerra nel loro paese, terra da coltivare!
Basta! Finisce l’immigrazione selvaggia!

Certo ci vorrà un po’ di tempo, ma la confisca può partire da oggi!
Trattare i proprietari delle fabbriche di armi e delle multinazionali alla stregua di mafiosi!
Come dite? I “pentiti” delle fabbriche di armi e delle multinazionali farebbero tremare e crollare gli Stati complici?

Che crollino!

Se queste personcine sono tutte nella stessa barca, quella si che lascerei in mezzo al mare.

Senza nessun tipo di aiuto!

Sbaglio?

 

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"... ero forestiero e mi avete ospitato ..."

... naufrago, e mi avete salvato.

 

 

Chiediamo a loro, chiediamo a queste 236 persone perché hanno deciso di rischiare la loro vita pochi giorni dopo i naufragi che si sono inghiottiti circa 130 persone.

Chi glielo fa fare? Perché rischiano la vita insieme a moglie e figli?

Per venire da noi a fare la bella vita? Oppure per cercare un lavoro qualsiasi, come quelli che lavorano nei campi di pomodoro per tre euro all'ora, che per dormire devono pagare centinaia di euro a proprietari senza scrupoli di baracche, che rischiano ogni giorno di farsi investire, aggredire e sparare da qualcuno.

Sono salvi, ma la loro vera odissea comincia adesso!

Chiediamo a loro perché rischiano tutto questo. Chiediamoglielo, e le cose che ci diranno ci porteranno diritti sulle tracce dell'industria di armi pesanti e delle multinazionali affama-popoli.

Ma no! Meglio non chiedergli niente... qualcuno potrebbe svegliarsi!