Eternità; Inferno, Paradiso, Purgatorio.

 

L’Eternità: Inferno, Paradiso, Purgatorio.

Come ci si può spiegare, e come si può percepire l’Eternità?

Me la immagino così:

un corpo umano che non invecchia mai, e un sole, fisso nel cielo, che non si sposta mai.

Se riusciamo ad entrare in questa ottica io credo che siamo vicini alla percezione di cosa sia l’Eternità.

Se potessimo realizzare queste due condizioni qui sulla Terra, il tempo non avrebbe più nessun significato.

Un corpo che non invecchia e un sole fisso, o comunque un chiarore continuo, che non cambia mai.

Avrebbe senso parlare di un “ieri” e di un “domani” se non ci fosse il giorno e la notte a scandire il tempo?

E’ forse questo il segreto dell’eterno presente dell’Eternità?

Applichiamo ora questa condizione coniugandola con il concetto di Inferno. Possiamo immaginarcelo con o senza fuoco, ma in un modo terribile: completa inazione, fissità continua, solitudine totale… per sempre.
Statue di marmo inamovibili.
Assenza completa e totale di ogni tipo e forma di luce.
Unico piacere, il ricordo della nostra vita.
Per sempre, perché il Tempo non esiste più.

Una condizione così sarebbe anche peggio dell’inferno classico, mi sembra.

La stessa condizione  applicata al concetto di Paradiso invece, a cosa porterebbe?

Di nuovo il Tempo non esiste, ma è una condizione di profonda pace interiore, comunione con i Santi, con i nostri cari. Comunione profonda come non abbiamo mai sperimentato, gioia, e più in generale conoscenza dell’Universo in tutte le sue forme.
Conoscenza continua, quindi movimento continuo.

Terza condizione: il Purgatorio.
Premetto che a me non piace questo termine, e preferisco la parola usata da Cristo stesso: Prigione. Per fortuna, prigione “a tempo”.
Ma se il Tempo non esiste come si fa a parlare di giorni, mesi, anni, secoli? Che cosa significa il restare in questa Prigione fino a quando non avremo “pagato fino all’ultimo quattrino”?
Che cosa dobbiamo pagare? E con quali soldi?
I soldi sono forse la sofferenza in se stessa, la sofferenza della prigionia, ma il debito che cos’è?

La teologia in questo campo mi sembra lacunosa, e ognuno, più o meno, dice la sua.

Rifletto, che ogni essere umano porta e lascia il suo seme sulla Terra, in bene e/o in male. Sono le sue parole, i suoi insegnamenti, i suoi esempi, che continuano a produrre frutti, buoni o cattivi, anche dopo la sua morte.

Questo è il suo seme, che l’uomo lascia su questa Terra.

Finché tale seme continuerà a produrre frutti cattivi non abbiamo nessuna speranza di uscire da quella Prigione, e la nostra liberazione è lontana.

Le prigioni al tempo di Cristo non dovevano essere molto confortevoli, forse proprio per questo Cristo ha usato questa immagine, e sebbene questa condizione sia temporanea non c’è da augurarsi di passarci un tempo indefinito.
Indefinito, perché non ha una scadenza vera e propria.
Finirà quando il male che abbiamo prodotto sulla Terra con le nostre azioni e le nostre parole sarà completamente esaurito, estinto.

Misurandolo in tempi terrestri, possono volerci secoli.

Cattivi maestri, piccoli o grandi che hanno insegnato e prodotto il male su questa Terra.

E’ già una condizione migliore di quella dell’Inferno, ma non una condizione auspicabile.

Il Sangue di Cristo è quello che ci lava e ci purifica da ogni male commesso, e se il nostro pentimento e rimorso è sincero, il Sangue di Cristo ci purifica anche nell’ultimo istante della nostra vita. Chiaro esempio ne è il cosiddetto buon ladrone, che in realtà era un vero e proprio efferato criminale. Eppure quello stesso giorno, cioè nell’Eternità, quest’uomo crocifisso era con Cristo in Paradiso.

“Beato l'uomo a cui è tolta la colpa”, cita il Salmo Responsoriale di oggi 12 febbraio 2021*.

Ma lo sterminato esercito che non è pentito, o che semplicemente non ci crede (il che non è un’attenuante, ma una colpa grave), è destinato a rimanere a lungo in questa Prigione.

E come potrebbe essere diversamente?
Come potrebbe Dio, che è sia Amore che Giustizia infinita, permettere l’ingresso nel Regno a coloro che ancora continuano, dopo morte, a produrre il male sulla Terra?

Vogliamo aiutarli?
Estirpiamo questo male lasciato dai nostri cari su questa Terra, e li avremo aiutati concretamente ad uscire dalla Prigione.

Ma se non ci crediamo neppure noi, probabilmente finiremo a far loro compagnia (sic!) in quella Prigione.

Se le nostre colpe, piccole o grandi, non sono lavate nel Sangue di Cristo attraverso il Sacramento della Riconciliazione, resteremo in quella Prigione “finché non avremo pagato fino all’ultimo quattrino.”
 
E la nostra preghiera per loro serve a qualcosa?
Certo che serve! La preghiera (quella vera) funziona sempre!

La preghiera viene usata dagli Angeli di Dio per rimuovere il seme del male lasciato sulla Terra dal defunto, cioè dal detenuto.

Se mi è permessa un immagine “pittorica” è come se questo male fosse un colore che si è appiccicato all’anima, e quindi al corpo, di esseri viventi, e che li spinge al male.
La nostra preghiera per i defunti è il solvente che l’Angelo di Dio userà per rimuovere quel colore (scegliete voi il colore).

In questo senso i “poveracci” sono i più fortunati di tutti, perché è improbabile che qualcuno si ricordi dei loro insegnamenti tanto da esserne influenzati in qualche modo.
Quindi se un “poveraccio” finisce in Prigione è sicuramente per poco tempo.

Ma i grandi scrittori, i grandi pensatori, i grandi legislatori, i grandi personaggi in genere, che con le loro opere hanno creato danni irreparabili a tutta la società umana…
Dovranno avere pazienza! Molta pazienza!

E’ chiara l’immagine che un giorno ci ha lasciato un Santo.
Si riferiva alle menzogne ma può essere applicata anche alla Prigione.
E’ come prendere un cuscino di piume, andare in cima ad una torre, squarciare il cuscino e far volar via al vento tutte le piume, e poi… doverle ritrovare e distruggere tutte, una per una.

Il Sangue di Cristo ci salva da tutto questo.
Il Sangue di Cristo è come un assegno in bianco che Cristo ha già firmato, e che ci ha consegnato.
Basta andare in Banca, espletare la prassi di norma ed è tutto risolto, tutto già pagato dal Sangue di Cristo.
Ma se io non ci credo, e quell’assegno lo lascio in un cassetto non produrrà mai niente di buono.
Scusatemi questo altro esempio, … “bancario”, questa volta.

 

L’eterno riposo dona a loro,
o Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.
Riposino in pace.
Amen

 


* Sal 31 (32)
Beato l'uomo a cui è tolta la colpa.

Beato l'uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l'uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno. R.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. R.

Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell'angoscia;
quando irromperanno grandi acque
non potranno raggiungerlo. R.

Tu sei il mio rifugio,
mi liberi dall'angoscia,
mi circondi di canti di liberazione. R.