Il “Regno dei Cieli”: questo sconosciuto.

 

Da alcune parabole di Cristo sembra che il Regno dei Cieli sia un luogo nel quale si può entrare e dal quale si può essere estromessi e/o non accolti (e certo lo è!).
Da altre parabole sembra invece più un comportamento che un luogo vero e proprio, o meglio una predisposizione del comportamento, del cuore (e certo lo è!).

In Matteo sembra che in entrambi i casi, per impadronirsene, si debba essere violenti (?), infatti si legge:

“... il regno dei cieli soffre violenza, e i violenti se ne impadroniscono.” (11:12)

Il Regno dei Cieli è dei violenti?

Più avanti aggiunge: “Chi ha orecchi intenda”, quindi questo detto è da intendere, ed è da intendere da chi ha orecchi.

Il Regno dei Cieli è allora un luogo celeste circondato da alte mura robuste e inespugnabili?
O piuttosto quelle mura sono il mio peccato, il mio cuore sporco, che mi separa da tale Regno? Forse sono io stesso circondato da questo muro che ho costruito da solo?
Vista da questa angolazione che cos’è questa violenza se non la mia rabbia con la quale devo distruggere la mia volontà di commettere il male?
“Già è posta la scure alla radice dell’albero” dice il Battista.

Violenza si, ma contro se stessi, contro la propria volontà di commettere il male. Appunto, perchè il male non è qualcosa che capita o che semplicemente è, ma qualcosa che si commette.

Per assurdo: se l’uomo non esistesse sulla Terra non esisterebbe neppure il male.

E’ ovvio che per male non intendo il farsi male a seguito di un incidente, di  un disastro o di una calamità naturale, ma quello che è il risultato di scelte precise e intenzionali prese dall’Uomo che esercita il suo potere di libero arbirtio.

Quanto male seminiamo e facciamo crescere noi nel mondo?

Se seguissimo la filiera di quella bomba esplosa di recente in tale parte del mondo che ha seminato morte e distruzione, siamo certi che la scia di sangue non arriverebbe sotto casa nostra?
Io penso di si!

La violenza è quella che dobbiamo esercitare su noi stessi contro la nostra volontà di commettere il male.
E’ con questa violenza che possiamo impadronirci del Regno dei Cieli, e questo in entrambi i casi, in quello che il Regno sia un luogo, e in quello che invece sia un comportamento, un attitudine del cuore.

Hanno inteso bene le mie orecchie?

Quanto male seminiamo e facciamo crescere noi nel mondo?
Vogliamo saperlo? Basta aprire il Vangelo e misurare quello che facciamo e/o che crediamo con quello che c’è scritto.
Avremo così un’idea sufficientemente corretta e vicina alla realtà di quanto male facciamo noi in questo mondo.

Noi saremo misurati e pesati sulla base del Vangelo, non su quello che noi pensavamo sarebbe stato meglio.

Il peccato, le cose malvage che commettiamo quotidianamente, è ciò che ci separa dal Regno dei Cieli, già qui, su questa Terra.

Non esiste altra battaglia per l’Uomo su questa Terra che combattere violentemente il proprio peccato, la propria volontà di commettere il male.

Dobbiamo allora dimenticare tutto il resto?

"Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta." **

"Regno di Dio" e la sua "giustizia". (La Giustizia di Dio non è quella che conviene a me, ma quella che rende Giustizia a tutti. Questa è la Giustizia che dobbiamo ricercare, anche se a volte sarà a nostro discapito).

Già gli antichi Padri del Deserto erano concordi nel dire che l’ira, in se stessa, è un elemento buono, creato nell’Uomo da Dio, ma che debba essere diretto sempre e soltanto contro i demoni e contro i nostri peccati, e non mai contro i nostri simili.

Il nostro combattimento, come ci dice qualcuno, non è contro “creature fatte di sangue e di carne”,* ma contro quegli spiriti della malvagità che abitano nei luoghi celesti.

E’ contro questi nemici che dobbiamo indossare “l’armatura di Dio”, la “corazza della giustizia”, lo “scudo della fede”, “l’elmo della salvezza” e la “spada dello spirito, che è la Parola di Dio”.*

Con queste armi, contro questi nemici, e con tutta la nostra violenza, il Regno dei Cieli ci apparterrà già qui, su questa Terra.

Hanno inteso bene le mie orecchie?

 

* Efesini 6:12-17

** Matteo 6:33